Benvenuti nel mio Blog dedicato alla poesia, all'arte, al teatro e alla musica.
domenica 26 maggio 2013
Ricordi
Sfoglia i tuoi ricordi
cuci per loro una coperta di stoffa.
Scosta le tende e cambia l'aria.
Sii per loro cordiale, leggero.
Questi ricordi sono tuoi.
Pensaci mentre nuoti
nel mare dei Sargassi della memoria
e l'erba marina crescendo ti cuce la bocca.
Questi ricordi sono tuoi,
non li dimenticherai fino alla fine.
mercoledì 22 maggio 2013
In me
Sono come l'orologio che si ferma
poco dopo averlo caricato,
come il piatto incrinato che non torna
nuovo se anche
lo incolli con cura.
In me c'è qualcosa di schiacciato.
Sono come il tubetto di dentifricio
quando nulla ne esce
se anche lo premi,
come la pallina da ping-pong ammaccata
che non può tenere più in gioco
nemmeno un buon giocatore.
Ci sono oggetti distrutti e schiacciati
dal principio, senza motivo, in me:
l'ombrello che non sta aperto, il violino
fuori uso e i sandali coi cinturini rotti,
il rubinetto intasato, il flauto
sfiatato, la lampada consumata.
Eppure non mi perdo di morale,
l'ira non mi trascina, né mi tormento
come una volta, anzi mi auguro
di potermi riempire
di quelle cose inutili,
restando distrutto e schiacciato,
in questo trovando il mio orgoglio.
Kikuo Takano 2>
La poetessa dei navigli
"Beati coloro che si baceranno sempre al di là delle labbra, varcando il confine del piacere, per cibarsi dei sogni".
"C'è un posto nel mondo dove il cuore batte forte, dove rimani senza fiato per quanta emozione provi; dove il tempo si ferma e non hai più l'età. Quel posto è tra le tue braccia in cui non invecchia il cuore, mentre la mente non smette mai di sognare".
Alda Merini
lunedì 20 maggio 2013
Canto della mia nudità
Guardami: sono nuda. Dall'inquieto
Languore della mia capigliatura
Alla tensione snella del mio piede,
io sono tutta una magrezza acerba
inguainata in un color avorio.
Guarda: pallida è la carne mia.
Si direbbe che il sangue non vi scorra.
Rosso non ne traspare. Solo un languido
Palpito azzurrino sfuma in mezzo al petto.
Vedi come incavato ho il ventre. Incerta
È la curva dei fianchi, ma i ginocchi
E le caviglie e tutte le giunture,
ho scarne e salde come un puro sangue.
Oggi, m'inarco nuda, nel nitore
Del bagno bianco e m'inarcherò nuda
domani sopra un letto, se qualcuno
mi prenderà. E un giorno nuda, sola,
stesa supina sotto troppa terra,
starò, quando la morte avrà chiamato.
Antonia Pozzi
Languore della mia capigliatura
Alla tensione snella del mio piede,
io sono tutta una magrezza acerba
inguainata in un color avorio.
Guarda: pallida è la carne mia.
Si direbbe che il sangue non vi scorra.
Rosso non ne traspare. Solo un languido
Palpito azzurrino sfuma in mezzo al petto.
Vedi come incavato ho il ventre. Incerta
È la curva dei fianchi, ma i ginocchi
E le caviglie e tutte le giunture,
ho scarne e salde come un puro sangue.
Oggi, m'inarco nuda, nel nitore
Del bagno bianco e m'inarcherò nuda
domani sopra un letto, se qualcuno
mi prenderà. E un giorno nuda, sola,
stesa supina sotto troppa terra,
starò, quando la morte avrà chiamato.
Antonia Pozzi
sabato 18 maggio 2013
Serenata Indiana
Sorgo dal tuo sogno soave
Dal primo sogno della notte folta
Mentre il vento respira leggero
Ed ogni stella palpitando ascolta.
Sorgo dal tuo sogno soave
E uno Spirito mi ha recato
Chi mai, chi mai saprà come?
Sotto la tua finestra, bene amato.
Nel tacito, oscuro cammino
Anche la brezza già muore.
Come pensiero nel sogno
Del ciàmpak esala l'odore.
Si spegne sul piccolo petto
Dall'usignolo il lamento
Come su te io cadrei
Per come amata ti sento.
Sollevami dall'erba dove muoio.
Irrora di pioggia mai stanca
Di baci gli occhi sfiniti,
La bocca immobile, bianca.
Io sussulti d'aneiti profondi.
Ho pallida, fredda la faccia.
Oh stringi il mio cuore sul tuo
Fino a che taccia.
(Percy Bysshe Shelley)
domenica 12 maggio 2013
La notte si addensa attorno a me
La notte si addensa attorno a me
selvaggio e gelido soffia il vento
ma una magia implacabile mi ha vinto
e non posso non posso fuggire.
Alberi giganteschi piegano i rami spogli gravi di neve
veloce la tempesta si fa vicina
pure non posso fuggire
Nuvole e nuvole su di me
deserti e deserti ai miei piedi
nessun terrore potrà allontanarmi
non voglio non posso fuggire
selvaggio e gelido soffia il vento
ma una magia implacabile mi ha vinto
e non posso non posso fuggire.
Alberi giganteschi piegano i rami spogli gravi di neve
veloce la tempesta si fa vicina
pure non posso fuggire
Nuvole e nuvole su di me
deserti e deserti ai miei piedi
nessun terrore potrà allontanarmi
non voglio non posso fuggire
(Emily Brontë)
Ho smesso di credere
Ho adagiato i sogni in un cassetto
e ho smesso di credere.
Vane le speranze di trovare
Vane le speranze di cambiare.
Tra il riso e il pianto
ho smesso di credere
in un futuro migliore.
L'anima mia piena di dolore tace.
soffocata da rabbia e tristezza.
Ho smesso di fidarmi
di coloro che hanno promesso
che tutto cambierà.
Resto in attesa che si alzi un soffio di vento
un segnale divino, un segnale d'amore
e solo allora ritornerò a credere
(Steffy)
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