Tramonta luce, l’ombra s’allunga
alle penose vigne, tuo caldo d’amore
s’accende sotto i capelli; e, intorno,
entro chiuso orizzonte, ha dolci echi
nei suoni delle cose: uccelli, fonti,
e case e siepi e grida di fanciulli amorosi.
Ti tiene il prato, s’incendia con la terra
il tuo viso, il tuo ansito è il vento, e, serena,
la fatica degli uomini.
Ed io sono precluso, intanto, dal celeste
giro di queste cose. Sento e non vivo.
Sopra dite dolce s’annida l’ombra
della sera... Ma mi ritrovo, poi, e forza
è nel mio viso
(Pier Paolo Pasolini)
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