sabato 24 marzo 2012

Pensieri




Lasciai l'atrio chiassoso e mi fermai fuori,
sui gradini bianchi, a guardare le centinaia di falene impolverate
che nella notte nera e madida, colma di fremiti e sussulti,
roteavano intorno alle lampade ad arco.


La guardai. La guardai.
Ed ebbi la consapevolezza, chiara come quella di dover morire,
di amarla più di qualsiasi cosa avessi mai visto o potuto immaginare.
Di lei restava soltanto l'eco di foglie morte della ninfetta che avevo conosciuto.
Ma io l'amavo, questa Lolita pallida e contaminata, gravida del figlio di un altro.
Poteva anche sbiadire e avvizzire, non mi importava. Anche così sarei impazzito di tenerezza alla sola vista del suo caro viso.


L'amore. Due persone in una, un solo pensiero,
una solo ombra, che cammina,
ecco perché esiste un solo numero vero: uno!
E l'amore moltiplica infinite volte questa unicità.

(Vladimir Dimitrievich Nabokov)

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